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sabato 23 ottobre 2010

Visto per voi: intervista a Chiara Marmugi, la traduttrice della saga "Twilight"





Al Pisa Book Junior, due giovani lettrici, Livia Renzoni e Alessandra Sponchia, hanno incontrato Chiara Marmugi, la traduttrice della saga Twilight e l’hanno intervistata.


Livia & Ale: Da quanto tempo traduci libri per ragazzi? Ti piace o preferiresti un altro genere di letteratura?

Chiara Marmugi: Traduco letteratura per ragazzi da quando traduco letteratura, ovvero dal 2006. So che può sembrare strano, ma il mio primo libro è stata una co-traduzione, proprio per "Eclipse". Il mio collega e caro amico Luca Fusari aveva tradotto molto in sordina i primi due titoli della saga, quando ancora non erano considerata "la" saga per antonomasia, quindi con tutta la calma e la tranquillità che una traduzione richiede. Quando però si è arrivati a pubblicare "Eclipse" i tempi di lavorazione si sono ristretti di parecchio, perché i lettori avevano sete di leggerlo il prima possibile. E' stato subito chiaro che un traduttore da solo non sarebbe riuscito a tradurre 600 cartelle in meno di due mesi, e quindi Luca ha chiesto aiuto a me a un'altra collega.
Da lì poi è iniziata la collaborazione con Fazi che mi ha portato a co-tradurre (sempre per gli stessi motivi) anche il diario della regista di "Twilight" e "La breve seconda vita di Bree Tanner", ma non solo. Ho lavorato ad altri testi sempre a tema fantasy (la saga di Sookie Stackhouse e proprio adesso una nuova serie dedicata a Chloe Saunders, una ragazzina con poteri paranormali) e a un bellissimo romanzo per ragazze, "Lonely Hearts Club", che parla di amicizia, amore e soprattutto di canzoni dei Beatles (una mia passione).

Nel corso di questi quattro-cinque anni ho tradotto anche altro, ovvero testi di saggistica e qualche romanzo pensato per un altro tipo di pubblico. Per noi traduttori è abbastanza normale spaziare da un genere all'altro, non ci annoiamo mai, ma devo dire che a me diverte proprio tradurre per voi ragazzi!

L&A: Quanto tempo ci hai messo per tradurre un libro di Twilight?

CM: Come vi dicevo, non è semplice quantificare, visto che ci lavoriamo in più persone. I testi a più mani in genere vengono divisi fra tre traduttori (tranne "Breaking Dawn" che fu spezzettato in cinque parti perché davvero molto lungo), ognuno di noi ha a disposizione poco più di un mese per tradurre circa un centinaio di cartelle. Poi Luca Fusari rivede le parti degli altri due colleghi e rimette a posto la propria alla luce degli altri passaggi e infine tutto il testo passa sotto la lente di ingrandimento del revisore interno alla casa editrice. In tutto, lavorando in parallelo, impieghiamo due mesi circa, ma se il lavoro dovesse essere fatto da una persona sola ci vorrebbe circa il triplo del tempo.

L&A: Qual è il personaggio a cui sei rimasta più legata?

CM: Mio nonno materno mi raccontava sempre che nella nostra famiglia siamo lupi mannari, nelle notti di plenilunio mi portava sul tetto a ululare alla luna, quindi è stato facile affezionarsi fin da subito a Jacob Black...

L&A: Qual è il libro della saga che preferisci?

CM: Da lettrice senza dubbio preferisco "Twilight", è quello a mio avviso più avvincente. Inoltre adoro i libri con finale aperto, quelli in cui ognuno può e deve immaginare da solo cosa succederà.
Però vi confesso che spero proprio che Stephenie Meyer si decida a terminare anche "Midnight Sun", così finalmente conosceremo anche la versione di Edward.

L&A: Preferisci Edward o Jacob? Qual è secondo te più adatto a Belle?

CM: Mi sa che ho già risposto... E ti confesso che noi traduttori fin dall'inizio facevamo tutti il tifo per Jacob, perché ci sembrava più vero, più simile a un ragazzo in carne e ossa. Soprattutto carne! A me di Edward dà un po' fastidio quell'eterno tentennamento, quell'indecisione di fondo, mentre Jacob mi è apparso da subito più maturo e soprattutto più istintivo, molto più simile a me (e non solo in virtù della mia storia familiare!).
Però è indubbio che Edward è più adatto a Bella, il loro è un amore vero e profondo, che riesce a superare molte vicissitudini, l'amore romantico che da ragazzine abbiamo sognato un po' tutte.

L&A: Hai visto il film tratto dal tuo libro? Ti è piaciuto? Come ti sei sentita quando parlano i personaggi con le tue parole?

CM: Per ora l'unico romanzo cui ho lavorato che è stato trasposto su pellicola è Eclipse e sono rimasta stupita perché molti dei dialoghi sono stati ripresi pari pari dal libro. E' stato davvero incredibile vedere le nostre parole prendere vita in bocca ai personaggi, magari proprio quella frase su cui avevamo trascorso un mezzo pomeriggio perché non suonava così bene in italiano... Sì, è stata davvero una bella emozione!

L&A: Secondo te come si spiega il successo che hanno avuto i vampiri?

CM: Il tema del vampiro è un tema antico, legato da sempre alla cultura umana ancor prima di fare il suo ingresso nella letteratura. Addirittura già gli Egiziani, i Greci e i Romani credevano nell'esistenza di creature succhiasangue. In letteratura poi il vampiro è sempre stato una figura affascinante, che non sconfigge ma seduce la propria vittima. Incarna l'attrattiva della bellezza unita alla mostruosità, bellezza che conduce alla morte ma che in un certo senso la morte la sconfigge pure... Sto divagando un po' troppo, lo riconosco!
Direi che il vampiro attrae la nostra fantasia come il tema eterno di Eros e Thanatos, Amore e Morte, anche se nel caso dei 'nostri' vampiri di Twilight il baricentro è molto più spostato verso l'amore. Un amore contrastato da forze esterne, perciò più bello e intenso del solito, una storia alla Giulietta e Romeo ma con il lieto fine... Se è possibile considerare lieto il finale di "Breaking Dawn"!

L&A: Tifi i vampiri o i licantropi?

CM: Anche se riconosco ai vampiri il loro fascino, be', insomma, auuuuuuuuhhhhhhh....

4 commenti:

  1. Bella intervista, grazie!

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  2. anche io tifo per Jacob, come Chiara! ;)

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  3. brava chiara e brave le due intervistatrici giovani!

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  4. Gente che si dà arie da intellettuale e poi traduce paccottiglia come Twilight....

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